Il tempo stringe. Entro fine anno le case automobilistiche, se non vorranno pagare multe milionarie, dovranno adeguare ai target Ue i livelli medi di emissioni CO2 delle proprie flotte. E il rischio che debbano sacrificare le vendite di Suv, volano di profitti per il settore, si fa sempre più concreto.
A lanciare l’allarme è uno studio di Jato Dynamics che sottolinea come proprio il peso e gli alti consumi degli Sport utility vehicles, la cui domanda sale ininterrottamente da un decennio, sarebbero una delle principali cause del crescente livello di emissioni medie in Europa, che nel 2019 è tornato ai livelli del 2014 con un gap rispetto ai 95 g/km previsti da Bruxelles di 27,2 g/km. Ma se si considerano solo i Suv la differenza di emissioni rispetto al target Ue sale a 36,5 g/km.Nel 2019 questi veicoli rappresentavano il 38% del mercato europeo e le loro emissioni erano inferiori solo alle auto sportive (196,1 g/km), alle berline di lusso (155,4 g/km) e ai van (134,2 g/km), segmenti che insieme rappresentavano solo il 4,5% del mercato.
La sfida quindi è come mantenere la profittabilità, rispettando i target Ue ed evitando le multe. Un dilemma che per i costruttori diventa ancora più urgente dovendo affrontare i pesanti investimenti legati all’elettrificazione dei modelli. Una possibile soluzione – secondo Jato Dynamics – potrebbe essere l’introduzione di Suv più piccoli, più leggeri ed efficienti e senza la trazione 4X4, che aumenterebbe i consumi.
laRepubblica: Troppi Suv in circolazione. Scatta l'allarme CO2
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