Un intero quartiere a Torino si è attivato per promuovere la solidarietà e aiutare coloro che si trovano in una situazione di difficoltà economica. “Mirafiori quartiere spreco zero” è il nome del progetto che, attraverso il recupero e la donazione di beni, facilita la distribuzione delle eccedenze e diffonde buone pratiche condivise da residenti, commercianti, ambulanti, associazioni ed enti di volontariato sul territorio.
Una vera e propria rete di solidarietà tra cittadini, aziende, commercianti e terzo settore è nata nel quartiere di Mirafiori Sud a Torino, facendo della cultura del dono verso i più bisognosi il suo elemento fondante. Nasce così il Quartiere a Spreco Zero, dove gli abitanti mettono a disposizione beni e prodotti inutilizzati a favore di persone in difficoltà, accogliendo le necessità di coloro che si trovano in uno stato di povertà o di forte disagio socio-economico.
In che modo? Attraverso la creazione di un sistema che mette in collegamento tredici centri per la raccolta diretta di beni donati dai cittadini e altri diciannove centri che si occupano della successiva distribuzione, promuovendo l’attivismo, dando un supporto a coloro che vivono in situazioni di povertà e stimolando opportunità di volontariato all’interno del quartiere.
Le categorie di beni sono nove e coinvolgono cibo fresco e secco confezionato, abbigliamento, prodotti per l’igiene della casa, libri, giocattoli, arredamento, attrezzatura sanitaria o sportiva, biciclette, elettrodomestici, elettronica, stoviglie o utensili. Come ci racconta Roberta Molinar, referente del progetto, «in questo modo noi scommettiamo non solo sulla solidarietà ma anche sulla prossimità, valorizzando la dimensione di quartiere e stimolando azioni utili che chiunque può intraprendere nella sua quotidianità».
I beneficiari sono persone o famiglie del quartiere che stanno attraversando un momento di difficoltà economica o che vivono in condizioni di povertà, individuati da organizzazioni accreditate del quartiere che si occupano di accoglienza e sostegno alle persone e alle famiglie impoverite (es. parrocchie, servizio sociale territoriale, servizi e sportelli socio-assistenziali, comunità e case di accoglienza). In cambio dell’aiuto ricevuto doneranno il loro tempo e le loro capacità in attività di volontariato a favore della comunità.
I donatori sono cittadini, negozi, mercati rionali e aziende che donano liberamente beni materiali presso i centri locali di raccolta. Possono offrire oggetti usati ma in buono stato, fondi di magazzino, beni in eccesso, prodotti alimentari non più vendibili ma commestibili (es. per difetti nella confezione, per motivi estetici, in scadenza), eccedenze alimentari e cibo invenduto a fine giornata. All’interno del quartiere, poi, chiunque può diventare volontario contribuendo al progetto attraverso il recupero delle donazioni presso i centri locali di raccolta e la successiva consegna a persone e famiglie in difficoltà economica, sulla base delle loro esigenze.
https://www.italiachecambia.org/2020/02/torino-nasce-quartiere-spreco-zero-aiutare-persone-fragili/
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